ancora cinema e videogame
oggi abbiamo visto il secondo film del momento "film da giocare". Cube - il cubo.Assolutamente interessante vedere alcuni film cercando di coglierne le similitudini di linguaggio con i videogiochi. Nonostante io abbia la percezione che questo "lavorare per analogia" cinematografica sia un peccato di gioventù dell'analisi sui videogiochi (rimando all'intervento al seminario) non di meno possono venire fuori delle considerazioni interessanti. Mi sembra che il linguaggio videoludico sia in "lola corre" che in "Cube" si rappresentato principalmente da una logica a Quadri. Come in un platform o in un picchiatutto a scorrimento orizzontale la storia si dipana attraverso una serie di schemi a difficoltà crescente separati da momenti di "caricamento". Come in tutti i giochi di questo tipo la pratica con gli schemi porta ad un'acquisizione di abilità sempre più raffinate che ci permetteranno, dato un livello sufficiente di allenamento, di non morire (Lola Corre).
Il rischio di questa struttura di gioco è che trovato il trucco tutti gli schemi si risolvono nella stessa maniera ed allora ci si comincia ad interrogare sul "senso" (Cube).
Interessante anche alla luce delle nuove generazioni di videogiochi di interazione che eliminano la logica degli schemi eliminando anche i caricamenti tra una "location" e l'altra.
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